Arte e tecnologia dietro ai doodle di Google

I doodle, le simpatiche varianti del logo di Google, rappresentano una bella mole di lavoro per il team di artisti e ingegneri che li realizza. La CBSNews li ha intervistati in occasione della Festa della donna.

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Sono giovani, intelligenti e si divertono un sacco a fare il loro lavoro. Sono i Doodler, il team di Google che sforna complessivamente più di 300 doodle l’anno, visualizzati poi in tutto il mondo, sia globalmente che nei singoli paesi. Sono in 13 fra ingegneri e artisti e hanno tutti poco più di 20 anni. Il loro è un gruppo molto affiatato e si dicono molto soddisfatti del loro lavoro. “Il nostro scopo non è distrarre le persone che vogliono cercare veramente qualcosa, ma creare qualcosa di divertente”, afferma una di loro.

E pensare che sono nati quasi per scherzo. Il primo doodle risale al 1998, quando Google non si era nemmeno costituita come azienda. I due fondatori dovevano partecipare al Burning Man, un festival in Nevada che dura otto giorni e alla cui alla fine si brucia un grande fantoccio di legno. Proprio per indicare che sarebbero stati fuori ufficio, si sono messi a giocare con il logo, aggiungendo dietro la seconda “o” un omino che riprendeva il fantoccio del festival.

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Il team di Doodler finora ha segnato grandi successi. Con l’avvento dell’HTML5 e dei doodle interattivi, il team è riuscito a creare doodle sempre più complessi. Ricorderete certamente Pacman, la corsa a ostacoli in occasione delle Olimpiadi 2012 e il synth che permetteva di suonare e registrare le proprie “canzoni”. Il capo del team ha dichiarato che proprio in occasione di quel doodle è stato registrato l’equivalente di 57 anni di musica.

La collaborazione tra artisti e tecnologia dà i suoi frutti, anche se la fase di progettazione dura mesi e poi i doodle vengono visualizzati nella homepage solo per 24 ore. “Anche se è solo per un giorno, ti rende abbastanza contento. Quando devo descrivere il mio lavoro, dico che consiste nel rendere tutti felici per 10 secondi”, dichiara il capo del team.

Nel caso del doodle per l’8 marzo, l’idea è stata dell’ultima arrivata nel team. Ha 24 anni e lavora con Google da sole 6 settimane. Il suo caso è abbastanza eloquente e spiega come all’interno di Google siano le idee a farla da padrone, non la gerarchia. “Come donna, è stato molto divertente lavorare a qualcosa di così importante”, afferma la giovane doodler. Il team l’ha aiutata nel processo di creazione che, dopo 7 diverse versioni del doodle, è giunto al risultato finale visualizzato poi in occasione della Festa della Donna.

Se aveste voglia di cercare qualche doodle vecchio o magari di farvi una partita a Pacman, troverete tutti i doodle creati all’indirizzo google.com/doodles.

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