L’FBI può attivare da remoto i microfoni dei dispositivi Android e dei laptop senza l’autorizzazione degli utenti

Il mese scorso, abbiamo discusso se il nuovo Microsoft Kinect potrebbe essere utilizzato come strumento di spionaggio della NSA. Quando si parla dei microfoni di telefoni cellulari e computer portatili Android, però, la sorveglianza potrebbe non essere una questione teorica. Il Wall Street Journal riporta che l’FBI può già attivare da remoto questi microfoni per registrare le conversazioni.

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La notizia è trapelata da anonimo ex funzionario statunitense e né l’FBI né Google sono disposti a confermare o smentire la relazione, ma attivare a distanza un microfono cellulare per intercettare una persona non è un’idea nuova. I cosiddetti “insetti vaganti” dell’FBI sono stati utilizzati contro presunti mafiosi nel 2004 e nel 2002, l’FBI ha tenuto sotto controllo i presunti criminali che utilizzano il microfono nel sistema di chiamata d’emergenza di un veicolo.

Secondo una delle fonti del giornale, il “Remote Operations Unit” potrebbe essere installato collegando un dispositivo fisico come un drive USB, ma può anche essere scaricato da Internet come un qualsiasi trojan. Mentre la fonte sostiene che anche l’FBI si prende cura di registrare solo “dati rilevanti”, è sempre inquietante sapere che una cosa del genere è facilmente possibile e fatta regolarmente. Vale la pena notare che il governo in genere ha bisogno di un mandato per lo svolgimento delle attività di vigilanza, in particolare per i contenuti privati​​ come le conversazioni audio ma gli Stati Uniti conducono intercettazioni telefoniche senza mandato e lo chiamano un “segreto di stato” per bloccare cause legali.

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