Conviene sviluppare app per iOS? I dati sembrano confermarlo!

Il mercato delle app per smartphone e tablet non conosce crisi: negli ultimi anni sempre più compagnie hanno deciso di investire in questo settore, precedentemente popolato in larga parte da giochi e applicativi per l’utilizzo dei social network.

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Secondo quanto riportato da App Annie, società di analisi californiana, entro il 2021 il suddetto mercato potrebbe rappresentare la terza più importante fonte di guadagno a livello mondiale, con ricavi stimati attorni ai 6.350 miliardi di dollari. Si prospetta dunque una crescita del 385% rispetto al 2016, anno in cui tale settore valeva già 1.300 miliardi di dollari. Questo boom è in larga parte dovuto all’aumento delle vendite di smartphone e tablet nei paesi asiatici, nei quali si stima che il numero di utenti raggiungerà i 6,3 miliardi entro il 2023. Numeri da capogiro, che spingono sempre più sviluppatori a investire in tale settore.

App Store e Play Store in numeri

Nel 2017 l’App Store di iOS contava oltre 2,2 milioni di App, con ricavi complessivi che hanno sfiorato i 40 miliardi di dollari. Merito senza dubbio dell’ampia varietà di servizi presenti sullo store, dalle semplici app di messaggistica alle applicazioni per il meteo, per l’intrattenimento o per i viaggi, senza ovviamente dimenticare i videogames, categoria che domina l’App Store. Sempre più sviluppatori decidono infatti di sviluppare la propria app in esclusiva per iOS, in modo da far fronte al problema della frammentazione su Android. Al più, diversi developer decidono di rilasciare solo in seguito la loro versione dell’app sul Play Store di Google: ciò è dovuto sempre allo stesso problema menzionato in precedenza. iOS è infatti un sistema chiuso, destinato ai soli iPhone e iPad: è semplice intuire che la fase di sviluppo del software porta con sé molti meno problemi rispetto ad Android, sistema operativo installato su migliaia di dispositivi mobili con hardware e dati tecnici alquanto diversi tra loro. Un vecchio smartphone del 2013 non potrà mai garantire le stesse prestazioni di un top di gamma del 2019 come, ad esempio, il Samsung Galaxy S10. Cercare di ottimizzare un’applicazione per centinaia, se non migliaia di dispositivi diversi è un lavoro pressoché impossibile, soprattutto se si punta a soddisfare in toto l’utenza. Per questo motivo, numerosi developer decidono di garantire la compatibilità con la loro app soltanto da una detta versione di Android in su, in modo da cercare di arginare parzialmente il problema.

Le app in esclusiva per iOS

Molti giochi, ad esempio, hanno debuttato prima su iOS e solo in seguito su Android. Life Is Strange, acclamata avventura grafica che narra le vicende della protagonista Max e della sua migliore amica Chloe, è arrivato prima su iOS e dopo diversi mesi su Android. Questa esclusiva temporale ha senza dubbio giovato agli introiti dell’App Store, poiché numerosi fan del gioco hanno deciso di rigiocarci (o provarlo per la prima volta) su dispositivi iOS. L’avventura è infatti suddivisa in cinque capitoli, di cui il primo gratis e i successivi a pagamento. Altre applicazioni continuano invece a restare esclusive iOS, almeno per il momento: tra queste troviamo l’app dedicata al  casinò online Betway, che prevede tutta una serie di funzionalità per gli utenti e viene aggiornata con puntualità per la migliore esperienza d’uso. Anche Sid Meier’s Civilization VI rientra nella suddetta categoria: il gioco di strategia sviluppato da Firaxis Games è uno tra i più apprezzati sul mercato, disponibile anche per PC e Nintendo Switch su Amazon. Gli utenti Android, in questo caso, hanno ben poche chance di veder arrivare il gioco sui loro dispositivi mobili. Gli appassionati di foto e di editing possono trovare in esclusiva su iOS l’interessantissima app Enlight che, al costo di 3,99 euro offre un gran numero di opzioni per modificare le proprie immagini. Il design dell’app è inoltre curato in ogni minimo dettaglio: non a caso, Enlight si è aggiudicata l’Apple Design Award nel 2017. Con loro grande dispiacere, gli utenti Android si trovano dunque costretti a rinunciare a una delle migliori app per l’editing fotografico sul mercato. Stesso discorso per Apollo, client alternativo per Reddit che svolge egregiamente il suo dovere, offrendo ai suoi utenti la possibilità di gestire feed, subreddit e messaggi in modo semplice e intuitivo.

Al giorno d’oggi, gli smartphone rappresentano una componente essenziale nella vita quotidiana e le app, ovviamente, fanno da contorno. Dati alla mano, in media l’utente installa sul suo dispositivo poco più di 80 app e ne usa circa 40 in un mese. Tra le più utilizzate troviamo ovviamente i social network, le app di messaggistica, di streaming multimediale e gli intramontabili giochi. Gli sviluppatori che cavalcano l’onda, soprattutto se in possesso di idee e progetti innovativi, riescono a generare discreti profitti dalle loro creazioni, grazie alle pubblicità, agli acquisti in-app e all’eventuale costo dell’applicazione stessa. I developer iOS sono indubbiamente avvantaggiati nel loro intento per il suddetto problema della frammentazione su Android. Non a caso, i profitti annui registrati da Google Play e App Store sono da anni superiori su quest’ultimo. E i dati non mentono mai.