Microsoft lo rende ufficiale: Skype, il famosissimo servizio di videochiamate online, nato tantissimi anni fa, viene chiuso in tutto il mondo.
È la fine di un’era per le chiamate via web! Infatti, Microsoft chiude per sempre Skype in tutto il mondo.
Skype chiude ufficialmente!
Dopo averlo annunciato diversi mesi fa, Microsoft ha ufficialmente ritirato e chiuso la piattaforma di comunicazione Skype, soprannominata obsoleta, per spingere gli utenti esistenti ad adottare invece la nuova app e sito Teams.
Il programma per Mac e Windows ha chiuso ufficialmente il 5 maggio in tutto il mondo, e nei due mesi precedenti avresti dovuto migrare i tuoi dati e contatti su Teams.
Secondo Jeff Teper, presidente di Microsoft che supervisiona gli strumenti di comunicazione e collaborazione, la necessità di maggiori investimenti nell’IA è una grande ragione per cui Skype viene ritirato. Insomma, i soldi, andranno da un’altra parte!
Secondo la famosissima testata Bloomberg News, mentre Skype aveva oltre 300 milioni di utenti mensili nel 2016, quel numero si è ridotto a circa 36 milioni entro il 2023 man mano che Microsoft Teams è cresciuto.
Ricordiamo che, nel 2011, Microsoft ha acquisito Skype per 8,5 miliardi di dollari, che non è tanto tempo fa, pensandoci bene.
Con la chiusura di Skype, gli utenti cercano alternative affidabili per le comunicazioni online. Microsoft Teams si presenta come la scelta più naturale, offrendo funzionalità simili e una perfetta integrazione con gli altri servizi Microsoft. Altre opzioni popolari includono Zoom, noto per la sua facilità d’uso e affidabilità ; Google Meet, integrato con l’ecosistema Google; e WebEx, apprezzato nel settore aziendale.
Per comunicazioni più informali o orientate al gaming, piattaforme come Discord e Signal offrono soluzioni efficaci. La chiusura di Skype segna la fine di un’era, ma apre anche la strada a nuove innovazioni nel campo della comunicazione digitale.
TikTok invia dati in Cina i dagli UE
TikTok, il popolare social network cinese, è stato colpito da una multa senza precedenti di 530 milioni di euro da parte della Commissione per la Protezione dei Dati irlandese (DPC), l’autorità principale per la privacy nell’UE. L’indagine, durata quattro anni, ha rivelato che TikTok ha trasferito dati personali di utenti europei in Cina senza garantire le adeguate protezioni previste dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR).
La DPC ha stabilito che TikTok non ha fornito sufficienti garanzie che i dati degli utenti europei, accessibili da personale in Cina, fossero protetti secondo gli standard dell’UE. Inoltre, la piattaforma non ha informato adeguatamente gli utenti riguardo al trasferimento e all’accesso remoto dei loro dati.
TikTok ha annunciato l’intenzione di appellarsi alla decisione, sostenendo di aver utilizzato meccanismi legali dell’UE, come le clausole contrattuali standard, per consentire un accesso remoto limitato e controllato ai dati. La società ha inoltre evidenziato l’implementazione di “Project Clover”, un’iniziativa da 12 miliardi di euro lanciata nel 2023 per rafforzare la sicurezza dei dati, che include la costruzione di tre centri dati in Europa.
Nonostante queste misure, la DPC ha sottolineato che TikTok ha fornito informazioni contraddittorie durante l’indagine, inizialmente negando, ma successivamente ammettendo, che alcuni dati degli utenti europei erano stati memorizzati su server cinesi.
Questa non è la prima volta che TikTok si trova sotto la lente delle autorità europee. Nel 2023, la piattaforma è stata multata di 345 milioni di euro per violazioni relative alla privacy dei minori, tra cui l’impostazione predefinita di account pubblici per utenti tra i 13 e i 17 anni e la mancanza di trasparenza nelle informazioni fornite.
In risposta alle crescenti pressioni regolatorie, TikTok ha accantonato 1 miliardo di euro per coprire potenziali future sanzioni da parte delle autorità europee. Questo fondo riflette la consapevolezza dell’azienda riguardo alla crescente attenzione sulla protezione dei dati e alla necessità di conformarsi alle normative in evoluzione.
La multa imposta a TikTok rappresenta un segnale forte da parte dell’UE sull’importanza della protezione dei dati personali e sulla necessità per le aziende globali di rispettare rigorosamente le normative europee. Con l’aumento della consapevolezza degli utenti riguardo alla privacy, le piattaforme digitali dovranno adottare misure più trasparenti e sicure per garantire la fiducia del pubblico.
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