Il nuovo data center AI di Meta in Louisiana solleva dubbi sulla sostenibilità: 3 centrali a gas per alimentarlo, che però inquinano.
Meta: progetto da 10 miliardi di dollari e polemiche ambientali
Meta ha annunciato la costruzione di un imponente data center dedicato all’intelligenza artificiale a Richland Parish, Louisiana, con un investimento previsto di 10 miliardi di dollari. Il centro, che coprirà un’area di 4 milioni di piedi quadrati, dovrebbe essere completato entro il 2030 e promette di portare circa 500 posti di lavoro permanenti e 5.000 temporanei durante la fase di costruzione.
Tuttavia, il progetto ha suscitato preoccupazioni ambientali significative. Per alimentare il data center, la compagnia energetica Entergy Louisiana ha proposto la costruzione di tre nuove centrali a gas naturale, con una capacità combinata di 2.260 megawatt e un costo stimato di 5 miliardi di dollari. Entergy intende recuperare questi costi attraverso le bollette dei suoi 1,1 milioni di clienti, sollevando critiche da parte di gruppi ambientalisti e consumatori, che temono un aumento delle tariffe e un ritorno ai combustibili fossili.
Il senatore democratico Sheldon Whitehouse ha espresso preoccupazione per l’impatto ambientale del progetto, sottolineando che l’uso del gas naturale contraddice l’impegno di Meta a raggiungere emissioni nette zero entro il 2030. In una lettera inviata al CEO Mark Zuckerberg, ha chiesto chiarimenti sulle emissioni previste e sulla coerenza del progetto con gli obiettivi climatici dell’azienda.
Le promesse green di Meta e le sfide dell’AI
Meta ha dichiarato di voler compensare il consumo energetico del data center con investimenti in energie rinnovabili, come progetti solari e batterie in Louisiana. L’azienda afferma che il 100% dell’elettricità dei suoi data center è abbinato a energia rinnovabile e che tutte le sue strutture operative sono certificate LEED Gold o superiori.
Inoltre, Meta sta implementando tecnologie avanzate per migliorare l’efficienza energetica dei suoi data center. Utilizzando l’apprendimento per rinforzo basato su simulatori, l’azienda ha ridotto il consumo energetico dei ventilatori di raffreddamento del 20% e l’uso dell’acqua del 4% in alcune regioni pilota. Queste tecniche ottimizzano il flusso d’aria e le condizioni ambientali, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale complessivo.
Tuttavia, l’espansione dell’AI comporta un aumento significativo della domanda energetica. Nel 2023, le emissioni nette di Meta sono state di 7,4 milioni di tonnellate metriche di CO2e, con una parte significativa attribuita alle operazioni AI. Per affrontare questa sfida, l’azienda sta progettando data center di nuova generazione con infrastrutture a raffreddamento liquido e reti ad alte prestazioni, riducendo l’uso dell’acqua e migliorando l’efficienza energetica.
Un equilibrio delicato tra innovazione e responsabilità ambientale
Il caso del data center in Louisiana evidenzia le tensioni tra l’espansione tecnologica e gli impegni ambientali. Mentre Meta investe in soluzioni innovative per migliorare la sostenibilità dei suoi data center, la dipendenza da nuove centrali a gas solleva dubbi sulla coerenza delle sue politiche climatiche.
La situazione riflette una sfida più ampia nel settore tecnologico: bilanciare la crescente domanda di infrastrutture AI con la necessità di ridurre le emissioni e promuovere l’uso di energie rinnovabili. Come ha sottolineato il senatore Whitehouse, è essenziale che le grandi aziende tecnologiche dimostrino responsabilità ambientale concreta, evitando di scaricare i costi ambientali e finanziari sulle comunità locali.
In conclusione, il progetto di Meta rappresenta un banco di prova per l’intero settore: riuscirà l’azienda a conciliare l’innovazione tecnologica con un autentico impegno per la sostenibilità? La risposta a questa domanda avrà implicazioni significative per il futuro dell’AI e per la lotta globale contro il cambiamento climatico.
PayPal arriva su iPhone!
Con l’entrata in vigore del Digital Markets Act (DMA) nell’Unione Europea, Apple è stata costretta ad aprire l’accesso al chip NFC degli iPhone a terze parti. Questo cambiamento epocale ha permesso a servizi di pagamento alternativi, come PayPal, di offrire funzionalità di pagamento contactless direttamente tramite le proprie app, senza dover passare per Apple Pay.
PayPal è tra i primi a sfruttare questa nuova opportunità, lanciando la funzione “tap-to-pay” per gli utenti iPhone in Germania. Gli utenti possono ora effettuare pagamenti contactless nei negozi fisici utilizzando l’app PayPal, semplicemente avvicinando il proprio iPhone ai terminali compatibili con Mastercard. Questa funzione rappresenta un passo significativo verso una maggiore concorrenza nel settore dei pagamenti mobili, offrendo agli utenti più opzioni e flessibilità.
Dopo il lancio in Germania, è lecito aspettarsi che PayPal estenda questa funzionalità ad altri paesi europei, inclusa l’Italia. Apple ha già introdotto la funzione “Tap to Pay” su iPhone in Italia nel maggio 2024, permettendo agli esercenti di accettare pagamenti contactless senza hardware
L’espansione di Tap to Pay su iPhone ha già raggiunto diversi paesi europei, tra cui Polonia, Bulgaria, Finlandia, Liechtenstein, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Svizzera e Ungheria, offrendo a milioni di commercianti la possibilità di accettare pagamenti contactless in modo semplice e sicuro.
Con l’apertura dell’NFC a terze parti, la sicurezza e la privacy rimangono una priorità. Apple richiede che le app che utilizzano l’NFC per i pagamenti rispettino gli standard di sicurezza del settore, come avere accordi validi con fornitori di servizi di pagamento autorizzati.
Inoltre, tutte le transazioni effettuate tramite Tap to Pay su iPhone sono criptate e processate utilizzando il Secure Element, garantendo che Apple non conosca cosa viene acquistato né chi lo sta acquistando.
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