I dirigenti dell’industria musicale sono preoccupati del pericolo di Apple Music

Dopo il lancio di Apple Music al WWDC, i dirigenti del settore hanno “allegramente” offerto i loro due centesimi, in forma anonima, proclamando che non sarà un grande successo.

I dirigenti dell'industria musicale sono poco preoccupati del pericolo di Apple Music

Parlando con The Verge, un certo numero di dirigenti senza nome, hanno detto che Apple Music probabilmente prenderà piede con i consumatori, ma è improbabile che rimodelli il settore, così come iTunes.

Altri esperti del settore ritengono che Apple ha lasciato molto spazio di manovra per i servizi esistenti di streaming come Pandora e Spotify, entrambi giganti di sottoscrizioni a pagamento e gratuiti. In particolare, Apple Music non offre molto in termini di caratteristiche esclusive. Invece, il prodotto è una fusione di servizi esistenti; la condivisione di video presi in prestito da YouTube, social networking, Facebook, contenuti radio libera simile a Pandora.

In particolare, un dirigente ha detto che Apple sta giocando fuori dal modello freemium, in cui i titolari di conti liberi possono abbonarsi ad un servizio di streaming all-you-can-eat, con ascolto Premium non in linea per un canone mensile fisso. In questo scenario, Beats 1 Radio di Apple Music è il livello free-to-stream, mentre una scelta di $ 10 al mese, attiva ascolto on-demand e brani scaricabili.

Tutte queste dichiarazioni, dimostrano perfettamente come il settore della musica sia stato scosso da un servizio di streaming realmente nuovo in quanto, anche se a pagamento, offre diverse novità che altri non hanno, con un prezzo allineato alla concorrenza. Non dimentichiamoci che Apple Music è incentrato su un servizio di social networking musicale completamente nuovo, che si è vero, si potrà collegare ad altri social, ma gli artisti possono pubblicare foto, video e testi direttamente dall’app senza passare da altri social. Questa è la novità e una soluzione che altri non offrono.

Apple Music verrà lanciato in 100 paesi, entro il 30 giugno.

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