Apple ancora attaccata dal governo cinese: questa volta si tratta di contenuti pornografici sull’App Store

Questo è un periodo molto difficile per Apple in Cina, con giornaliere indagini e colpi di scena. Questa volta, l’AppStore è stato inserito in una lista di negozi online e siti web indagati per la diffusione di contenuti pornografici in Cina.

Tutto ciò è molto strano se pensiamo che Apple si è sempre schierata contro la pornografia, basti ricordare le parole di Steve Jobs a riguardo:

Crediamo di avere la responsabilità morale di mantenere il porno lontano dall’iPhone. Quelli che vogliono del porno, possono pure comprare un Android.

Apple infatti non permette contenuto pornografico nel suo App Store, e ha un record di rimozione di applicazioni che si trovano ad essere in violazione di questo termine.

Recentemente, in Cina, Apple era già finita nel mirino delle critiche per le politiche di garanzia, problema che però sembrava essersi risolto con le dichiarazioni e le scuse di Tim Cook. Quest’ultima polemica, infatti, sembra avere dei toni più moderati rispetto alla precedente.

Anche Google nel 2009 aveva dovuto fare i conti con queste accuse, ed è stata costretta a trasferirsi ad Hong Kong.

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