Accedendo all’App Store, possiamo notare che la società ha eliminato AppGratis, un servizio che permetteva di scaricare gratuitamente, per un giorno, applicazioni solitamente a pagamento.
In realtà, è il sistema di revenue-sharing che sembra andare contro il dominio di Apple, il quale vieta i software che forniscono accesso a programmi di terze parti, utilizzando tattiche di marketing simili alle promozioni di App Store.
Apple, lo scorso ottobre, ha modificato le sue nuove Condizioni Generali di sviluppatori di terze parti con l’aggiunta di una clausola: “Le applicazioni che consentono di visualizzare e scaricare altre applicazioni tramite sistemi che possono essere confusi con quelli propri dell’App Store saranno respinte“.
TechCrunch fa notare che AppGratis, con sede a Parigi, ha sollevato 13,5 milioni dollari nel mese di gennaio e con i suoi sette milioni di utenti, avrebbe la capacità di portare ogni applicazione fino a 500.000 download.
Possiamo comprendere la posizione di Apple, ma alcune regole sembrano alquanto stupide ed insensate.
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