Professore CONDANNATO a 3 anni di carcere per aver hackerato iCloud

Secondo quanto riportato dalla fonte di oggi, il professore colpevole di aver hackerato iCloud, è stato condannato a 3 anni di carcere.

iCloud Logo

Dopo essersi dichiarato colpevole lo scorso autunno, per aver hackerato oltre 200 account iCloud, Yahoo e Facebook, l’ex insegnante di un liceo, ovvero Christopher Brannan, è stato condannato a 34 mesi di prigione.

Come riportato in precedenza, Brannan è la quinta persona ad essere stata accusata di aver intrapreso un ruolo nell’hacking del Celebgate 2014. Come notato dal famoso sito AppleInsider, la condanna a tre anni per Brannan è arrivata dopo le svariate accuse di furto d’identità, ed ovviamente di accesso non autorizzato a computer protetti.

L’ufficio del procuratore degli Stati Uniti del distretto orientale della Virginia, ha esposto dettagliatamente le sue tattiche di ingegneria sociale e di phishing utilizzate negli hacking, all’interno della conferma ufficiale della sua condanna.

Brannan ha hackerato account e-mail rispondendo a domande di sicurezza, che avrebbe potuto facilmente ricercare esaminando gli account Facebook delle vittime.

Brannan ha anche ottenuto l’accesso agli account delle vittime utilizzando account di posta elettronica di phishing, progettati per sembrare account di protezione legittimi di Apple. A causa della convinzione delle vittime che l’e-mail proveniva da Apple, le vittime avrebbero poi fornito i loro nomi utente e password. Brannan avrebbe quindi avuto accesso agli account e-mail delle vittime e alla ricerca di informazioni personali, come fotografie e video sensibili e privati, tra cui fotografie di nudo. Le autorità hanno identificato Brannan come un sospetto durante un’indagine dell’FBI con sede in California, su account iCloud hackerati comunemente noti come “Celebgate”.

I pubblici ministeri hanno concordato la condanna a ben 34 mesi, dopo la  pena detentiva dello scorso autunno, che doveva già aver avuto inizio il 25 gennaio 2019.

Insomma, purtroppo per l’hacker la sentenza è stata accettata dal giudice distrettuale senior statunitense Henry E. Hudson, e quindi inizierà a scontare presto la pena.

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