Perché il governo italiano sta promuovendo il contante sui pagamenti digitali?

Con l’avvento di un governo ultraconservatore è normale aspettarsi scelte più tradizionaliste, legate ad un’idea più antica e, per alcuni, sicura della vita sociale e politica. Si ritorna quindi a discutere di cose che ormai sembravano superate e messa in cantina come il ritorno alla leva militare obbligatoria e l’abolizione dell’aborto.

Idee che potrebbero sembrare obsolete ma che sono tornate con prepotenza nel discorso pubblico e politico. Non sorprende più di tanto quindi che tra una scelta progressista e al passo coi tempi come puntare su una tecnologia futura come i pagamenti digitali, si scelga invece di cercare di tornare alla cara vecchia cartamoneta.

Breve storia e diffusione dei pagamenti digitali

La storia dei pagamenti in generale è antica quanto l’uomo. Da sempre si è cercato di trovare metodi più equi, comodi e sicuri per acquistare e vendere prodotti e servizi. Dal baratto fino alle app per il pagamento su smartphone, l’idea è quella di rendere più facile le transazioni. Questo porta naturalmente a un miglioramento degli scambi, una maggiore circolazione di denaro e benefici per l’economia in generale.

Il fatto che i pagamenti digitali siano diventati comunissimi in tutto il mondo è prova di come ci si stia provando a muoversi in una direzione nuova. Per molti versi più semplice e immediata perché rimuove inutili prelievi ai bancomat, riduce il rischio di furto o perdita di soldi ed è un piccolo ma utile strumento contro l’evasione fiscale.

Non è un caso che in praticamente tutto il mondo è possibile acquistare di tutto con carta o app. Basti pensare che in Asia, e soprattutto in Cina, alcuni mendicanti chiedono addirittura le elemosina con QR code.

L’effetto su casinò, giochi e altre forme di entertainment digitale

Se dovesse passare l’idea che il contante è la soluzione a tutti i problemi, tutto l’apparato di commercio online sarebbe praticamente inutile. Spingere verso una direzione di questo tipo sarebbe non solo anacronistico ma anche contro producente.

Immagina di giocare online e cercare di pagare con i contanti. Decisamente le possibilità di divertimento si ridurrebbero non poco. Al casinò potrebbero giocare solo quelli che hanno la possibilità di recarsi in località dove trovare casinò fisici. Slot machine trucchi e hacks che le riguardano sarebbero le uniche cose su cui contare a parte le occasionali partite a poker tra amici.

Stessa cosa potrebbe accadere anche con giochi di altro tipo che richiedono abbonamenti o sono disponibili solo online. Idem con servizi come Netflix o Spotify che difficilmente apriranno dei negozi fisici per poter permettere il pagamento in contanti. Ovviamente, gli esempi sono volutamente estremi ma giusto per sottolineare come la direzione di tutta l’industria dell’entertainment (e non solo per la verità) non sia proprio rivolta al contante.

Le principali critiche ai sistemi di pagamento digitali

La principale lamentela di chi è contrario ai sistemi di pagamento digitali sono le alte commissioni che i commercianti devono pagare. C’è chi lamenta prezzi dei POS esosi, chi commissioni delle banche strozzanti, chi enormi perdite dovute al pagamento con bancomat e carta di credito.

In realtà, a fare una breve ricerca, si trova che le commissioni in genere si aggirano sui 10 centesimi a transazione. Senza considerare l’esistenza di opzioni completamente gratuite per transazioni sotto i 10 euro. Altre opzioni ancora, invece, offrono percentuali un po’ più alte a transazione ma cancellano il canone mensile per il dispositivo di lettura delle carte.

In realtà, oltre alla lamentela sulle commissioni, non ci sono altre motivazioni contro l’utilizzo dei POS o altri metodi di pagamento digitali. L’unica altra opzione che rimane sarebbe l’impossibilità a nascondere le transazioni effettuate e dover essere obbligati a registrare regolarmente tutte le entrate. Ma siamo sicuri che questa è una cosa che riguarda solo una minima parte di chi si lamenta.

Conclusione

La risposta alla domanda sul perché il governo italiano stia promuovendo il contante sui pagamenti digitali non ha davvero una risposta semplice né apparentemente logica. Le motivazioni che si leggono sui giornali si basano sul cercare di aiutare i commercianti, soprattutto i più piccoli, ad evitare esose commissioni.

Per altri versi, si potrebbe pensare che, essendo un governo a matrice profondamente conservatrice, le idee progressiste, seppur in campo tecnologico, non facciano parte del programma. La protezione delle tradizioni è uno dei cavalli di battaglia dei politici attualmente in carica. Dopo questi primi mesi, sembrerebbe proprio che il governo sia determinato a cercare di riportare le cose come erano ai bei vecchi tempi.

L’effetto che queste scelte possano avere in futuro è difficile predirlo. Ovviamente, sembra al quanto improbabile che il contante possa tornare ad avere un periodo di gloria sui pagamenti digitali. Anche se dovessero passare leggi che garantirebbero ai commercianti di rifiutare i pagamenti digitali (cosa comunque difficile), è difficile che persone ormai abituate a non dover andare in giro con lo stipendio in tasca continueranno ad acquistare da commercianti che rifiutano metodi di pagamento digitali.