WhatsApp introduce gli annunci pubblicitari nella sezione Aggiornamenti, senza però coinvolgere le chat private degli utenti.
WhatsApp introduce gli annunci pubblicitari: cosa cambia davvero
Come confermato diversi giorni fa, WhatsApp ha ufficialmente avviato l’introduzione della pubblicità sulla sua piattaforma, ma con una strategia ben precisa che, almeno per il momento, lascia intatta l’esperienza di messaggistica privata per cui l’app è tanto apprezzata in tutto il mondo.
Da questa settimana, gli utenti inizieranno a visualizzare contenuti promozionali nella sezione Aggiornamenti dell’applicazione. Nonostante le preoccupazioni di alcuni utenti, Meta, società proprietaria di WhatsApp, ha chiarito che le conversazioni personali, protette dalla crittografia end-to-end, resteranno esenti da qualsiasi tipo di inserzione pubblicitaria o analisi dei messaggi per scopi di targeting.
Come funzioneranno le nuove pubblicità su WhatsApp
L’introduzione della pubblicità avverrà attraverso tre principali modalità, tutte concentrate esclusivamente nella sezione Aggiornamenti, ovvero quella che include gli Stati e i Canali:
- Contenuti sponsorizzati negli Stati: simile a quanto già avviene su piattaforme come Instagram, all’interno degli Stati gli utenti visualizzeranno brevi spot pubblicitari tra i contenuti condivisi dai propri contatti.
- Canali sponsorizzati: verranno promossi alcuni canali ufficiali o di aziende, rendendoli più visibili tra le scelte consigliate.
- Abbonamenti a pagamento ai canali: alcuni canali potrebbero richiedere un abbonamento a pagamento, offrendo contenuti esclusivi agli utenti interessati.
Meta ha precisato che, per determinare quali annunci mostrare, verranno utilizzate esclusivamente informazioni generali come:
- Paese o città dell’utente
- Lingua impostata sull’app
- Canali seguiti
- Interazioni precedenti con gli annunci
Inoltre, se l’utente ha collegato il proprio account WhatsApp al sistema Accounts Center di Meta, verranno considerate anche le preferenze pubblicitarie impostate sugli altri servizi Meta, come Facebook e Instagram.
Le chat private restano al sicuro, almeno per ora
Una delle principali preoccupazioni, soprattutto nei mercati più attenti alla privacy come l’Europa, riguarda l’invasione delle conversazioni personali. Meta, consapevole di questa sensibilità, ha ribadito che nessun dato crittografato verrà utilizzato per fini pubblicitari. Le chat restano dunque per ora un territorio protetto, senza alcuna interferenza da parte del nuovo sistema di monetizzazione.
La scelta di Meta arriva dopo anni di discussioni interne. Inizialmente, infatti, i fondatori di WhatsApp si erano opposti fermamente all’introduzione di pubblicità sulla piattaforma, tanto che nel 2020 ogni piano simile venne messo da parte. Tuttavia, oggi l’enorme bacino di oltre 1,5 miliardi di utenti giornalieri attivi sulla sezione Aggiornamenti ha spinto l’azienda a riconsiderare le opportunità economiche offerte da questo nuovo modello.
Resta da vedere quale sarà la reazione degli utenti, soprattutto in quei Paesi in cui WhatsApp viene utilizzato principalmente come semplice strumento di messaggistica. Se la monetizzazione non dovesse risultare troppo invasiva, potrebbe rappresentare un nuovo e redditizio filone per Meta, senza compromettere, almeno per ora, l’esperienza privata e sicura che ha reso WhatsApp uno dei servizi di messaggistica più popolari al mondo.
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