Apple contro Epic Games: “La sentenza è punitiva e va annullata”

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Apple fa ricorso contro la sentenza del caso Epic Games: definisce l’ingiunzione “punitiva” e chiede un nuovo giudice per equità.

Dopo il ritorno forzato di Fortnite su App Store, Apple torna alla carica nel caso Epic Games vs Apple, portando in appello la sentenza che, secondo l’azienda di Cupertino, minaccia il futuro dell’App Store. Dopo settimane di silenzio, i legali Apple hanno depositato una nuova memoria presso la Corte d’Appello del Nono Circuito, chiedendo non solo l’annullamento dell’ordinanza aggiornata, ma anche la rimozione della giudice che ha emesso il provvedimento per presunta imparzialità.

La questione ruota attorno alla decisione del tribunale distrettuale, secondo cui Apple non può applicare alcuna commissione sugli acquisti effettuati tramite sistemi di pagamento esterni alle app. Una sentenza che Apple definisce senza fondamento legale, “punitiva” e in contrasto con le normative della California.

Apple contesta duramente la nuova sentenza per Epic Games

Il conflitto nasce nel 2021, quando Epic ottenne un’ingiunzione che obbligava Apple a consentire link esterni per i pagamenti. Ma ad aprile 2025, la giudice Yvonne Gonzalez Rogers ha accusato Apple di non aver rispettato l’ingiunzione originale, inasprendo le condizioni con un nuovo divieto: Cupertino non può più prendere alcuna percentuale dagli acquisti esterni né limitarne visibilità o modalità.

Apple ribatte: “La nuova sentenza riscrive le regole, va oltre i limiti della legge sulla concorrenza sleale e viola anche la Costituzione americana”. In particolare, definisce “fondamentalmente ingiusto” l’obbligo di azzerare le commissioni su una vasta categoria di transazioni, sostenendo che la sanzione è sproporzionata e priva di basi nel provvedimento originale.

Commissioni, ricorso e nuova giudice?

Apple difende anche la commissione del 27% imposta sugli acquisti tramite link esterni, dicendo che se fosse ritenuta eccessiva, la soluzione non dovrebbe essere l’eliminazione totale delle commissioni. In sintesi, chiede alla Corte:

Quest’ultimo punto è particolarmente delicato: Apple sostiene che la giudice Gonzalez Rogers non possa essere più imparziale, e che un nuovo giudice sarebbe necessario “per preservare l’apparenza di giustizia”.

Un portavoce Apple ha dichiarato:

“Apple ha trascorso decenni a guadagnarsi la fiducia degli utenti, offrendo sicurezza, privacy e innovazione. Siamo profondamente preoccupati che questa ingiunzione comprometta tutto ciò. Per questo abbiamo presentato ricorso: vogliamo garantire che l’App Store resti una grande opportunità per gli sviluppatori e una piattaforma sicura per tutti gli utenti.”

Il futuro dell’App Store resta quindi ancora in bilico, ma Cupertino non ha intenzione di arretrare facilmente.

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