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Apple perde: la causa antitrust USA su iPhone va avanti

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Apple non riesce a bloccare la causa antitrust in USA per monopolio iPhone: il giudice respinge la richiesta. Processo in arrivo.

Apple ha ufficialmente fallito nel tentativo di bloccare la maxi causa antitrust avviata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Un giudice federale ha rigettato la mozione di archiviazione presentata dall’azienda, permettendo così al procedimento legale di andare avanti. Al centro della disputa c’è il presunto monopolio di Apple sul mercato smartphone tramite l’ecosistema iPhone e le sue restrizioni su app, servizi e accessori.

Il giudice respinge Apple: l’antitrust su iPhone si farà

La battaglia legale è iniziata a marzo 2024, quando il Dipartimento di Giustizia USA, affiancato da 16 procuratori generali statali e dal distretto di Washington D.C., ha presentato una denuncia formale contro Apple. Secondo l’accusa, l’azienda avrebbe abusato della propria posizione dominante nel mercato statunitense degli smartphone, imponendo vincoli che danneggiano la concorrenza e i consumatori.

Il caso ruota attorno a diversi punti chiave:

Nel testo ufficiale della causa, il DOJ accusa Apple di aver creato un sistema chiuso per mantenere la sua leadership, rendendo difficile per gli utenti abbandonare l’ecosistema iOS. Invece di competere migliorando prezzi o servizi, Apple avrebbe scelto di imporre “regole cangianti” per limitare i concorrenti, massimizzare i profitti e rallentare l’innovazione.

La mozione di archiviazione presentata da Apple ad agosto 2024 mirava a fermare tutto questo. Ma il giudice Julien Neals, del tribunale federale di Newark (New Jersey), ha ritenuto le accuse abbastanza solide da meritare un processo completo. La causa prosegue quindi verso un possibile scontro legale di lunga durata.

Apple si difende, ma il processo è inevitabile

Apple ha ribadito davanti alla corte una linea difensiva già nota: le sue regole per sviluppatori e app sono necessarie per garantire la sicurezza e la coerenza dell’esperienza utente. L’azienda sostiene che aprire troppo l’ecosistema danneggerebbe l’innovazione e comprometterebbe la privacy degli utenti.

Nonostante queste dichiarazioni, il giudice non si è detto convinto e ha autorizzato la prosecuzione del procedimento. La posizione di Apple si indebolisce così in un momento in cui le autorità americane stanno aumentando la pressione su Big Tech. Meta, ad esempio, è in attesa di una decisione che potrebbe costringerla a separare WhatsApp e Instagram, mentre Google è coinvolta in due diverse cause antitrust su ricerca e pubblicità online.

Apple, dal canto suo, ha rilasciato un breve comunicato attraverso 9to5Mac:

“Riteniamo che questa causa sia sbagliata nei fatti e nella legge, e continueremo a difenderci con forza in tribunale.”

Questa causa potrebbe avere conseguenze storiche per Apple e per l’intero settore tech. Un’eventuale condanna aprirebbe scenari dirompenti: dalle modifiche forzate all’App Store fino a un ripensamento totale del sistema operativo iOS. Per ora, l’unica certezza è che il caso andrà avanti, con Apple più che mai sotto i riflettori.

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