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iPhone: misterioso rientro di 300 ingegneri cinesi dall’India

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300 ingegneri cinesi sono stati richiamati dalle fabbriche iPhone in India. Si sospetta un’interferenza del governo cinese sui piani Apple.

Dopo aver spostato quasi l’intera produzione di iPhone direttamente in India, un’improvvisa e misteriosa decisione ha colpito la produzione di iPhone in India: oltre 300 ingegneri e tecnici cinesi impiegati negli stabilimenti Foxconn sono stati richiamati in Cina senza spiegazioni ufficiali. Sebbene né Apple né Foxconn abbiano rilasciato commenti, si fa sempre più concreta l’ipotesi che si tratti di un’interferenza strategica del governo cinese, nel tentativo di ostacolare la diversificazione produttiva di Apple fuori dal territorio cinese.

Il caso: oltre 300 ingegneri cinesi tornano in patria

Secondo un’inchiesta di Bloomberg, la maggior parte del personale tecnico cinese impiegato da Foxconn negli impianti iPhone situati nel sud dell’India è stata invitata a lasciare il Paese circa due mesi fa. Le fonti, rimaste anonime, parlano di oltre 300 lavoratori coinvolti, mentre nei siti produttivi indiani restano solo i tecnici di supporto provenienti da Taiwan.

Apple ha rifiutato di commentare, mentre Foxconn non ha risposto alle richieste ufficiali dei media.

L’assenza di una motivazione ufficiale per il richiamo ha alimentato i sospetti: il tutto si inserisce in un quadro più ampio di possibili ostacoli messi in atto da Pechino per limitare l’espansione della produzione Apple fuori dalla Cina.

Cina vs India: una battaglia silenziosa per l’iPhone

Negli ultimi anni, Apple ha lavorato per spostare parte della produzione in India, creando un hub alternativo per l’assemblaggio di iPhone. Dopo aver avviato la produzione con modelli meno recenti come l’iPhone SE, oggi in India si costruiscono anche le versioni più avanzate, e l’obiettivo è ambizioso: 25% di tutti gli iPhone prodotti in India entro il 2027.

Questa strategia non è vista di buon occhio dal governo cinese, che rischia di perdere miliardi in produzione e occupazione. Proprio all’inizio del 2025 erano emerse voci su tre azioni concrete da parte di Pechino per rallentare il processo:

Il richiamo forzato degli ingegneri sembra quindi rientrare in questa strategia di pressione indiretta, colpendo un punto chiave: la conoscenza tecnica.

Infatti, sebbene Foxconn e gli altri partner abbiano costruito le linee di produzione seguendo le specifiche Apple, la formazione e l’esperienza ingegneristica maturata nel tempo si concentra soprattutto in Cina. Privare l’India di questo know-how rischia di rallentare o compromettere parte della produzione locale.

Questo episodio potrebbe essere solo l’inizio di una nuova guerra silenziosa tra Cina e Stati Uniti per il controllo della catena di approvvigionamento tecnologica. Apple, nel frattempo, dovrà affrontare l’ennesima sfida nella sua corsa alla diversificazione produttiva, in un contesto geopolitico sempre più instabile e strategicamente delicato.

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