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Apple: maxi multa dell’Unione Europea da 500 milioni

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Apple contesta la maxi multa da 500 milioni di euro inflitta dalla UE per le regole dell’App Store: presentato ricorso.

Apple fa ricorso contro la multa UE da 500 milioni per App Store

Dopo la maxi multa dalla cifra capogiro, Apple ha annunciato ufficialmente di aver presentato ricorso contro la multa da 500 milioni di euro imposta dalla Commissione Europea per presunte violazioni del Digital Markets Act (DMA), nello specifico riguardo alle regole di steering dell’App Store. La società ritiene che la sanzione sia “senza precedenti” e ben oltre quanto richiesto dalla legge.

L’accusa si basa sul fatto che Apple avrebbe limitato gli sviluppatori dal poter informare gli utenti su alternative esterne per l’acquisto di contenuti digitali, impedendo di fatto la concorrenza al di fuori del proprio ecosistema.

Secondo Apple:

“La decisione della Commissione Europea – e la relativa multa – vanno ben oltre quanto prevede la legge. Il nostro ricorso dimostrerà che ci viene imposto come gestire l’App Store e ci vengono forzate condizioni commerciali poco chiare per gli sviluppatori e dannose per gli utenti.”

L’azienda ha anche precisato di aver implementato alcune modifiche obbligatorie per evitare ulteriori sanzioni giornaliere, pur rimanendo in disaccordo con la decisione.

Le modifiche apportate da Apple per conformarsi al DMA

Entro fine giugno 2025, Apple ha aggiornato le regole dell’App Store per il mercato europeo, permettendo ora agli sviluppatori:

Inoltre, per adeguarsi ulteriormente, Apple ha rivoluzionato anche il modello tariffario, introducendo nuove commissioni differenziate in base ai servizi utilizzati, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2026.

Ecco una panoramica del nuovo sistema:

Chi partecipa al Programma per le Piccole Imprese beneficerà di commissioni ridotte, mentre la tariffa massima sarà ora del 20%, ovvero 10 punti percentuali in meno rispetto al precedente 30%.

I nuovi livelli di servizio per gli sviluppatori

Apple ha introdotto una struttura a due livelli:

Secondo Apple, questa distinzione è stata imposta direttamente dalla Commissione UE, che ha chiesto di consentire agli sviluppatori di rinunciare a specifici servizi per ridurre le commissioni.

Un sistema sempre più complesso, tra ricorsi e pressioni normative

Apple sottolinea che l’introduzione di un sistema a livelli e la possibilità per gli sviluppatori di scegliere tra diverse formule è una diretta conseguenza delle richieste normative europee. Tuttavia, ritiene che ciò renda il sistema più complesso e meno trasparente, con conseguenze potenzialmente negative sull’esperienza degli utenti e sulle opportunità per gli sviluppatori.

La questione sarà ora valutata dalla Corte europea, che dovrà stabilire se la multa Apple da 500 milioni di euro sia legittima o meno. Intanto, Apple continua a rivedere le sue policy per il mercato UE, nel tentativo di mantenere la conformità senza compromettere la propria visione di controllo dell’esperienza utente.

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