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Apple Store 5th Avenue imbrattato da attivisti: “Boycott Apple!”

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Il celebre Apple Store di New York è stato vandalizzato da attivisti climatici: accusano Apple di ipocrisia ambientale e sostegno a Trump.

Apple Store 5th Avenue di New York vandalizzato dagli attivisti: “Tim + Trump = Toxic”

Il celebre Apple Store sulla Fifth Avenue di New York è finito al centro di una protesta ambientale organizzata dal movimento Extinction Rebellion, che ha preso di mira la multinazionale di Cupertino con messaggi forti: “Boycott Apple”, “Dump Trump, Apple!” e “Tim + Trump = Toxic”, tutti sprayati sulla facciata in vetro dello store.

L’episodio si è verificato nella mattinata del 7 luglio 2025, e ha visto un solo manifestante imbrattare le vetrate mentre un piccolo gruppo di attivisti protestava vocalmente di fronte al negozio. La polizia ha arrestato rapidamente l’autore materiale dell’azione, mentre il personale di sicurezza Apple si è occupato immediatamente della pulizia. Il nome “Tim” è stato il primo ad essere rimosso.

Le accuse: ipocrisia ambientale e legami con Trump

Secondo Extinction Rebellion (XR), Apple si è macchiata di ipocrisia ambientale, vantando i propri impegni green mentre il CEO Tim Cook avrebbe effettuato donazioni a favore di Donald Trump, ora nuovamente presidente degli Stati Uniti.

“Nel 2023, Tim Cook definì il cambiamento climatico una delle priorità più urgenti del nostro tempo. Nel 2025, dona a Trump – colui che sta smantellando ogni progresso climatico. Apple ha tradito i suoi clienti e il pianeta nel momento più critico della nostra storia”, ha dichiarato Miles Grant, portavoce di XR.

XR ha inoltre accusato Apple di non aver preso posizione pubblica quando gli Stati Uniti si sono ritirati dal Patto di Parigi, ignorando il proprio ruolo in tema di responsabilità ambientale.

Nel mirino anche Google e Meta

La protesta non ha risparmiato altri giganti della tecnologia. Secondo il comunicato di XR, Google (Sundar Pichai) e Meta (Mark Zuckerberg) sono stati presenti all’inaugurazione presidenziale del 2025 insieme a Tim Cook, nonostante in passato si fossero dichiarati sostenitori del Patto di Parigi.

“Scelgono il profitto anziché i principi. Tacciono davanti alla distruzione ambientale e all’ineguaglianza crescente”, afferma XR, criticando l’inerzia di Big Tech di fronte a un pianeta in crisi.

La denuncia sull’impatto ambientale dell’AI

Oltre al sostegno politico, gli attivisti hanno puntato il dito contro la crescente impronta ecologica dell’intelligenza artificiale. Secondo XR, l’“abbuffata di AI” da parte delle grandi aziende tecnologiche è ormai una delle fonti di emissioni di CO₂ in più rapida crescita al mondo.

Un esempio è Google, le cui emissioni sarebbero aumentate del 50% rispetto al 2019, soprattutto per colpa dei data center ad alta intensità energetica che alimentano l’intelligenza artificiale.

XR invita al boicottaggio: “Tecnologia sì, ma non così”

Il movimento invita i cittadini a boicottare le aziende tecnologiche che, secondo loro, “abilitano l’autoritarismo e incentivano i combustibili fossili”, chiedendo un cambiamento radicale nella direzione dell’etica, della trasparenza e della sostenibilità.

Al momento, Apple non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’accaduto. Ma la protesta accende nuovamente i riflettori sul delicato equilibrio tra posizionamento etico e scelte strategiche delle grandi aziende tech.

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