WhatsApp rischia di essere vietata in Russia entro settembre per favorire un’app statale. Lo suggerisce un membro del Parlamento russo.
La Russia potrebbe presto dire addio a WhatsApp. A lanciare l’allarme è Anton Gorelkin, vicecapo della commissione IT della Duma, che ha affermato pubblicamente che il servizio di messaggistica di Meta potrebbe essere vietato entro il 1° settembre 2025.
WhatsApp a rischio: le nuove direttive russe sulle app estere
Dopo aver rilasciato i nuovi Strumenti di Stato, secondo Gorelkin, WhatsApp sarà con ogni probabilità inserita nella lista dei software vietati in Russia. Il motivo? Appartiene a Meta, considerata da Mosca un’organizzazione estremista già dal 2022, anno in cui Facebook e Instagram sono stati banditi dal paese.
Questa possibile esclusione è parte di una nuova strategia imposta dal presidente Vladimir Putin, che ha firmato una direttiva per limitare ulteriormente l’uso di app straniere provenienti da paesi “ostili”, ovvero quelli che hanno applicato sanzioni economiche contro la Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina.
L’obiettivo è chiaro: spingere l’adozione di servizi interni e controllati dallo Stato.
Un’app statale come sostituta di WhatsApp
Non si tratta di un semplice blocco politico. Il Cremlino vuole infatti promuovere un’applicazione di messaggistica affiliata allo Stato, già in fase di sviluppo. A giugno, Putin ha firmato una legge che prevede la creazione di questo strumento integrato con i servizi pubblici digitali.
La rimozione forzata di WhatsApp dal mercato russo potrebbe favorire la crescita dell’app statale, aumentando l’adozione tra i cittadini e riducendo la dipendenza da aziende tecnologiche straniere. È una strategia già vista in altri ambiti, come quello dei sistemi operativi, browser e cloud storage, dove Mosca sta cercando di costruire un ecosistema totalmente nazionale.
Impatto sulle comunicazioni in Russia
WhatsApp è ancora oggi uno dei servizi di messaggistica più utilizzati in Russia. La sua eventuale esclusione potrebbe avere un impatto notevole sulla popolazione, costretta a migrare verso alternative approvate dal governo. In un contesto dove la libertà di espressione e comunicazione è già fortemente limitata, questa mossa rischia di rafforzare ulteriormente il controllo statale sulle conversazioni digitali.
Per ora non c’è ancora un divieto ufficiale, ma secondo Gorelkin, le aziende come Meta devono prepararsi a lasciare il Paese. WhatsApp ha quindi poco tempo per adeguarsi o per dire addio al mercato russo.
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