Apple sembra essere l’ultima speranza per Intel

Intel potrebbe affidare il suo futuro produttivo ad Apple: il chip 14A rischia tutto se non arriva un cliente come Cupertino.

Intel in crisi, il nodo 14A è l’ultima chance

Apple potrebbe diventare l’ultima speranza concreta per Intel nel settore dei chip. Dopo anni di crisi e promesse mancate, la storica azienda americana starebbe puntando tutto sul nuovo nodo produttivo 14A, ma senza almeno un grande cliente confermato, l’intero reparto rischia la chiusura.

Secondo quanto riportato dal noto analista Jeff Pu, Apple sarebbe tra le aziende interessate al processo produttivo 14A di Intel per i futuri chip della serie M. In particolare, la Mela potrebbe valutare Intel come seconda fonte di produzione, alternativa a TSMC, per alcuni dei suoi chip di nuova generazione.

La situazione però è delicata: dopo un trimestre finanziario debole, le azioni Intel sono crollate dell’8,5% e il nuovo CEO Lip-Bu Tan ha dichiarato apertamente che senza clienti certi, l’azienda potrebbe abbandonare del tutto il settore produttivo avanzato. Il messaggio è chiaro: o si firma un accordo strategico con colossi come Apple o NVIDIA, oppure il processo 14A potrebbe non vedere mai la luce del mercato.

iPhone 17 Pro: tutte le 16 novità in arrivo a settembre

Perché Apple potrebbe scegliere Intel

Tradizionalmente, Apple si affida a TSMC per la produzione dei suoi chip M1, M2, M3 e M4. Tuttavia, l’idea di diversificare la produzione — e soprattutto di spostarla parzialmente negli Stati Uniti — risulta interessante in un contesto geopolitico sempre più instabile, con tensioni tra USA e Cina che minacciano le catene di approvvigionamento.

Intel ha già fornito i primi kit di progettazione 14A (PDK) ai suoi partner, e Apple sarebbe tra le aziende che hanno mostrato interesse, secondo Jeff Pu. Si tratterebbe, almeno inizialmente, della produzione di chip secondari o varianti minori della serie M, forse destinati a MacBook Air, iPad o Apple Vision.

Le caratteristiche del processo Intel 14A

Il nodo 14A rappresenta un’evoluzione importante per Intel:

  • RibbonFET di seconda generazione.
  • PowerDirect, successore del sistema PowerVia introdotto con 18A.
  • Ottimizzato per applicazioni AI ed edge computing.
  • Progettato per competere con i nodi a 2nm di TSMC previsti per il 2026.

Intel ha bisogno che almeno un grande cliente confermi la produzione reale, altrimenti l’intero investimento sarà interrotto, come chiarito nel loro documento trimestrale ufficiale.

Rischi e opportunità per Apple

Apple però si troverebbe a un bivio: scegliere Intel significa rischiare l’affidabilità produttiva (data la lunga serie di promesse non mantenute da Intel), ma anche rompere l’esclusività con TSMC, che potrebbe non gradire e rivedere le condizioni favorevoli attuali.

Inoltre, c’è il dubbio che l’azienda riesca davvero a rispettare i tempi e la qualità promessa. Ricordiamo che anche i processi 20A e 18A erano presentati come la salvezza dell’azienda… e poi scritti a bilancio come perdite.

Apple potrebbe presto scommettere su Intel come piano B per i chip M-series, ma la decisione è tutt’altro che semplice. Da un lato, TSMC offre affidabilità e innovazione continua, dall’altro, Intel garantirebbe produzione domestica e minori rischi geopolitici. Ma senza certezze, Cupertino potrebbe preferire restare dove sa che i chip arrivano puntuali, funzionano bene e spingono le prestazioni ogni anno.

Restate su AppleZein.net per tutte le evoluzioni su questa delicata trattativa tecnologica.

[fonte]