Tim Cook spinge Apple sull’AI: investimento massiccio per creare la versione “moderna” dell’intelligenza artificiale.
Apple affronta un momento cruciale per il proprio futuro nell’intelligenza artificiale. A poche ore dalla presentazione dei risultati finanziari, Tim Cook ha convocato un’assemblea aziendale straordinaria al Steve Jobs Theater di Apple Park. Un incontro definito da Bloomberg come una “pep talk” di un’ora, volto a rassicurare e motivare i dipendenti sul ruolo di Apple nella rivoluzione AI.
Tim Cook: “Apple deve farlo e lo farà”
Tim Cook ha paragonato l’attuale rivoluzione dell’intelligenza artificiale a momenti epocali come la nascita di Internet, degli smartphone, del cloud computing e delle app. Ha ribadito l’impegno a investire risorse ingenti per fare in modo che Apple diventi protagonista del settore:
“Apple deve farlo. Apple lo farà. È un’opportunità che dobbiamo cogliere” ha dichiarato il CEO.
L’intervento arriva in un momento delicato: Apple sta registrando importanti defezioni verso laboratori concorrenti come il Superintelligence Labs di Meta, oltre a difficoltà interne, cambi di leadership e priorità divergenti tra i team. Il caso più emblematico riguarda Siri, il cui aggiornamento AI è stato rinviato, lasciando sorpreso persino il team dedicato, venuto a sapere all’ultimo minuto delle trattative con OpenAI e Anthropic per una collaborazione esterna.
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Craig Federighi spiega i ritardi e la strategia AI
Durante l’incontro è intervenuto anche Craig Federighi, responsabile software di Apple, per chiarire la causa principale dei ritardi. Secondo Federighi, il problema è nato dal tentativo di unire due sistemi differenti: uno per i comandi tradizionali di Siri e uno basato su modelli linguistici di ultima generazione. Questa strategia “ibrida” non avrebbe però raggiunto gli standard qualitativi di Apple, costringendo a rivedere l’intero approccio.
Federighi ha confermato che Apple sta lavorando a un’integrazione AI più coerente e allineata con la filosofia dell’azienda, ponendo sempre al centro privacy, sicurezza e semplicità d’uso. Cook, dal canto suo, ha ricordato che Apple raramente è stata la prima a entrare in un mercato, ma ha spesso reinventato i settori con prodotti iconici come Mac, iPhone, iPad e iPod. “E così sarà anche per l’AI” ha sottolineato.
Oltre l’AI: salute, Apple TV+ e sfide regolatorie
Nell’assemblea, Cook ha anche parlato della prossima uscita di scena del COO Jeff Williams e dei recenti investimenti in iniziative legate alla salute. Ha toccato il tema delle pressioni regolatorie globali, evidenziando la necessità di salvaguardare l’esperienza utente e la privacy:
“Big Tech è sotto forte scrutinio in tutto il mondo. Dobbiamo lavorare per ottenere regole che proteggano l’esperienza utente, la privacy e la sicurezza, evitando norme che rischiano di comprometterle.”
Questo incontro, più ampio rispetto ai tradizionali town hall interni di Apple, segna un momento decisivo: l’azienda sta consolidando la propria strategia AI per fermare la fuga di talenti e riaffermare la propria visione di un’intelligenza artificiale “alla Apple”.
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