Trump approva la vendita di TikTok negli USA: Oracle e soci controlleranno la piattaforma, mentre ByteDance manterrà meno del 20%.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che approva l’accordo per la vendita delle operazioni americane di TikTok, come riportato da CNBC. L’intesa consentirà al social di rispettare la legge USA che obbliga la cessione a un’azienda non cinese, pena il divieto di operare nel Paese.
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Come sarà strutturata la nuova TikTok USA
Le operazioni statunitensi di TikTok verranno gestite da una nuova joint venture che include Oracle, Silver Lake e il fondo di investimento MGX con sede ad Abu Dhabi. ByteDance, la società madre cinese, manterrà meno del 20% delle quote, mentre il nuovo gruppo deterrà complessivamente il 45% della piattaforma. Il restante 35% sarà distribuito tra investitori ByteDance e nuovi stakeholder.
Oracle si occuperà della sicurezza e dei servizi cloud, garantendo che i dati degli utenti americani siano monitorati e gestiti nel rispetto delle leggi locali. Inoltre, l’algoritmo di TikTok sarà fornito in licenza, ma “ritrained e monitorato” da Oracle.
Le dichiarazioni di Trump e le incognite con la Cina
“È di proprietà di americani, e americani molto sofisticati”, ha dichiarato Trump durante la firma dell’ordine esecutivo, aggiungendo che il presidente cinese Xi Jinping avrebbe verbalmente approvato l’intesa in un colloquio privato. Tuttavia, al momento non ci sono conferme ufficiali da parte della Cina, che in passato aveva espresso contrarietà alla vendita di TikTok.
Il valore stimato delle operazioni USA è di 14 miliardi di dollari, meno della metà rispetto alle precedenti valutazioni.
Una corsa contro il tempo
L’accordo dovrà essere chiuso entro 120 giorni, quindi entro la fine di gennaio 2026. Fino ad allora, la situazione resta incerta. TikTok, infatti, risulta tecnicamente bandito negli USA dal 19 gennaio 2024, ma l’amministrazione Trump ha più volte rinviato l’applicazione del divieto.
Il futuro della piattaforma dipenderà non solo dal completamento della vendita, ma anche dall’approvazione del Congresso USA e dalla risposta ufficiale del governo cinese.
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