Il governo britannico insiste: Apple deve creare backdoor iCloud

Il governo britannico torna a chiedere ad Apple una backdoor su iCloud, questa volta limitata ai cittadini UK. Apple difende la privacy.

La tensione tra Apple e il governo britannico non si è ancora placata. Dopo che lo scorso febbraio era emersa la richiesta segreta di creare una backdoor universale su iCloud, sembrava che la pressione delle autorità statunitensi avesse portato il Regno Unito a ritirare l’ordine. In realtà, secondo il Financial Times, Londra non ha affatto abbandonato l’idea: la richiesta rimane, ma ora riguarda specificamente i cittadini britannici.

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Advanced Data Protection e le pressioni governative

Dal 2022, Apple offre agli utenti la possibilità di estendere la crittografia end-to-end a tutti i dati iCloud tramite la funzione Advanced Data Protection (ADP). Nonostante non sia attiva di default, questa opzione ha rappresentato un passo importante per la sicurezza degli utenti. Proprio ADP è al centro dello scontro: il governo britannico vuole una porta d’accesso che permetta alle autorità di aggirare la protezione, giustificando la richiesta con motivi di sicurezza nazionale.

La posizione di Apple è rimasta ferma: creare una backdoor significherebbe indebolire la protezione di tutti, non solo dei cittadini UK, perché qualunque vulnerabilità aperta per un governo potrebbe essere sfruttata anche da hacker o regimi autoritari.

Stati Uniti fuori dalla disputa Apple, iCloud e UK

Inizialmente, la richiesta del Regno Unito aveva un impatto globale, coinvolgendo anche gli utenti americani. La Casa Bianca era intervenuta con forza per bloccare il provvedimento, ottenendo lo stop all’applicazione della misura per i cittadini statunitensi. Tuttavia, ora che gli USA sono stati esclusi, sembra che Washington non stia più esercitando pressioni su Londra, lasciando che la disputa si concentri sul solo territorio britannico.

Apple tra privacy e politica

Apple continua a ribadire che la privacy degli utenti è un diritto fondamentale, difendendo la scelta di non indebolire i suoi sistemi di sicurezza. La battaglia legale e politica con il governo britannico rischia di durare a lungo e di creare un precedente pericoloso: se un Paese ottiene una backdoor, altri potrebbero seguirne l’esempio.

Al momento, gli utenti britannici di iCloud restano in una posizione incerta, con la possibilità che il loro accesso sicuro ai dati venga compromesso da nuove regole imposte dal governo. Per Apple, si tratta di una sfida non solo tecnica, ma anche diplomatica, che metterà alla prova la sua capacità di difendere la privacy a livello globale.

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