Secondo Mark Gurman di Bloomberg, le future Apple Glass con display integrato nelle lenti potranno funzionare in due modalità differenti, a seconda del dispositivo a cui saranno collegate.
Due modalità per le Apple Glass del futuro
Nel suo report “Power On”, Gurman ha spiegato che la seconda generazione di Apple Glass potrà eseguire una versione completa di visionOS quando collegata a un Mac, offrendo funzioni avanzate e un’interfaccia in stile desktop.
Quando invece le stesse lenti saranno connesse a un iPhone, si attiverà una modalità più leggera e ottimizzata per l’uso mobile, con un’interfaccia semplificata e controlli più intuitivi.
Questa flessibilità permetterà alle Apple Glass di adattarsi automaticamente all’ambiente d’uso, rendendole un accessorio trasversale per l’intero ecosistema Apple.
Apple Glass: prodotto pensato per competere con Meta
Le Apple Glass rappresenteranno la risposta diretta ai nuovi Meta Ray-Ban, che già oggi integrano un piccolo display nelle lenti e funzioni smart come fotocamera e musica.
Negli Stati Uniti, questi occhiali hanno un prezzo di partenza di 799 dollari, ma secondo Gurman, la prima generazione di Apple Glass non offrirà ancora un display integrato.
Il modello iniziale punterà invece su altoparlanti integrati, telecamere per foto e video, comandi vocali e forse anche sensori per il monitoraggio della salute.
Lancio previsto tra il 2026 e il 2027
Apple potrebbe presentare ufficialmente le prime Apple Glass già nel 2026, con un lancio previsto per il 2027, mentre la versione con display in-lens sarebbe destinata alla generazione successiva.
Ti consigliamo di leggere anche Apple Vision Pro: sviluppo sospeso in favore degli smart glasses, per capire come questo cambiamento strategico stia spostando le priorità dell’azienda verso prodotti più leggeri e quotidiani.
Un’estensione dell’ecosistema Apple
Secondo Gurman, Apple punta a rendere i propri occhiali intelligenti una naturale estensione dell’iPhone e del Mac, con una forte integrazione tra visionOS, Apple Intelligence e i servizi di realtà aumentata.
L’obiettivo sarebbe quello di portare le funzioni di spatial computing in un formato più compatto, leggero e accessibile, segnando l’evoluzione naturale del percorso iniziato con Vision Pro.
[fonte]