In Italia si prepara una stretta sui baby-influencer e sui minori attivi sui social network. Un nuovo disegno di legge bipartisan, attualmente in esame presso l’VIII Commissione del Senato, prevede che l’attivazione di account social e profili video sia consentita solo dopo i 15 anni di età. L’obiettivo è quello di tutelare i minori dall’esposizione precoce online e di regolamentare il fenomeno dei baby-influencer, sempre più diffuso nel nostro Paese.
baby-influencer: Il contenuto del disegno di legge
Dopo svariati social che portano dipendenza e squilibrio ai bambini, il ddl bipartisan, sostenuto da senatori di maggioranza e opposizione (Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Italia Viva), punta a innalzare l’età minima per l’apertura di account social da 13 a 15 anni.
Attualmente, i minori di 14 anni possono iscriversi ai social solo con il consenso dei genitori, ma senza un vero sistema di verifica.
Il nuovo provvedimento stabilisce invece che i fornitori di servizi di social network e piattaforme video dovranno verificare l’età degli utenti tramite un “mini-portafoglio digitale nazionale”, operativo entro il 30 giugno 2026.
Questo sistema permetterà di accertare l’identità dell’utente in modo sicuro e uniforme a livello europeo.
Le dichiarazioni di Lavinia Mennuni (FdI) sui baby-influencer
La prima firmataria del ddl, Lavinia Mennuni di Fratelli d’Italia, ha spiegato all’ANSA:
“È stato un percorso lungo che ha visto un’importante interlocuzione con la Commissione europea. È urgente che si approvi questa legge: ogni giorno che passa rischiamo di perdere dei giovani.”
Il disegno di legge nasce anche come risposta ai dati allarmanti diffusi da Save the Children, secondo cui circa 336.000 ragazzi tra i 7 e i 15 anni avrebbero già avuto almeno un’esperienza di lavoro, inclusa la creazione di contenuti per i social network.
Contratti e profili già esistenti
Il ddl stabilisce inoltre che i contratti relativi agli account già attivi per minori di età inferiore a 15 anni resteranno validi solo se, al momento dell’entrata in vigore della legge, il minore avrà già compiuto 15 anni.
L’Agcom sarà incaricata di monitorare l’applicazione della legge e di pubblicare un report annuale con i dati relativi all’attuazione e al rispetto delle nuove norme.
Maggior tutela dei dati personali
Un altro punto fondamentale del provvedimento riguarda il trattamento dei dati personali.
Attualmente, i minori possono fornire in autonomia il consenso al trattamento dei dati dai 14 anni in su. Il nuovo ddl propone di alzare questa soglia a 16 anni, mentre alcuni emendamenti mirano a uniformare tutto a 14 anni per evitare confusione normativa.
Verso una nuova regolamentazione dei minori online
La stretta sui baby-influencer rappresenta un passo importante per garantire maggior sicurezza e consapevolezza nell’uso dei social.
Dopo i recenti interventi dell’Agcom e dell’Agenzia delle Entrate sul mondo degli influencer minorenni, questa nuova legge punta a definire regole chiare e strumenti concreti per proteggere i più giovani dal lavoro precoce e dall’esposizione eccessiva sul web.
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