Come riportato da TechRadar, l’Italia è pronta ad attivare ufficialmente il nuovo sistema di verifica obbligatoria dell’età online a partire dal 12 novembre 2025.
La misura riguarda tutti i siti web che ospitano contenuti per adulti, i quali dovranno dimostrare che i loro utenti abbiano almeno 18 anni prima di consentire l’accesso.
Si tratta di un passo importante per il Paese, che si unisce così a Francia, Regno Unito e diversi Stati americani come Ohio, Arizona e Michigan, già impegnati da tempo in iniziative simili volte a proteggere i minori dai contenuti inappropriati.
Come funziona il sistema AGCOM: doppia anonimizzazione e sicurezza
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha dichiarato che la piattaforma italiana di verifica dell’età si basa su un modello a “doppia anonimizzazione”, progettato per tutelare la privacy degli utenti.
In pratica, il sistema permette di confermare l’età dell’utente senza rivelarne l’identità o condividere dati sensibili con i gestori dei siti.
Questo dovrebbe garantire una maggiore sicurezza rispetto ai precedenti tentativi di verifica adottati da altri Paesi, spesso criticati per la raccolta di informazioni personali come documenti d’identità o carte di credito.
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Siti per adulti obbligati a verificare e a non promuovere VPN
I gestori dei portali che offrono contenuti riservati ai maggiorenni dovranno ora implementare obbligatoriamente sistemi di controllo dell’età, pena sanzioni e blocchi da parte dell’AGCOM.
Oltre a questo, la normativa vieta ai siti di pubblicizzare o promuovere l’uso di VPN e strumenti di anonimizzazione che consentano di aggirare i controlli.
Questa clausola mira a evitare che i fornitori di contenuti per adulti incoraggino pratiche che renderebbero inefficace la legge, ma non impedisce ai cittadini di utilizzare una VPN in modo legittimo per altre finalità.
E i VPN? Ecco cosa cambia per gli utenti italiani
Al momento non esiste alcun divieto sull’uso delle VPN in Italia per accedere a Internet o ai propri account. Tuttavia, l’AGCOM e le autorità competenti potrebbero monitorare più attentamente l’utilizzo di tali strumenti nei prossimi mesi, come già accade nel Regno Unito, dove Ofcom collabora con un’azienda esterna per analizzare i flussi VPN.
Negli Stati Uniti, due Stati (Wisconsin e Michigan) stanno valutando una normativa per obbligare i provider a bloccare il traffico VPN sui siti soggetti a verifica dell’età.
In Italia, invece, l’approccio resta più flessibile: gli utenti potranno ancora utilizzare i migliori servizi VPN per proteggere la propria connessione o navigare in sicurezza, purché non lo facciano per eludere i controlli legali di età.
Impatto e prime reazioni
L’introduzione della verifica dell’età ha già sollevato dibattiti sul bilanciamento tra tutela dei minori e diritto alla privacy.
Molti utenti e associazioni per i diritti digitali temono che l’iniziativa possa aprire la strada a sistemi di controllo più invasivi, con un impatto sulla libertà online.
Nel frattempo, le ricerche dei cittadini italiani su VPN sicure e affidabili sono già in aumento, segno che una parte del pubblico si sta preparando all’entrata in vigore della legge.
Dal 12 novembre 2025, accedere ai siti per adulti in Italia richiederà una verifica dell’età obbligatoria, ma senza compromissione dei dati personali grazie al modello AGCOM basato su doppia anonimizzazione.
Per ora, le VPN restano legali e non soggette a restrizioni, ma l’attenzione delle autorità è destinata a crescere.
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