TikTok è salvo: vendita a Oracle confermata a gennaio (ban evitato definitivamente)

Dopo mesi di incertezze, minacce di ban e ordini esecutivi, la saga sembra essere giunta al termine. TikTok ha accettato di vendere le sue operazioni negli Stati Uniti a un gruppo di investimento guidato da Oracle, Silver Lake e la società MGX.

Secondo quanto riportato da Axios, questo accordo permetterà al social network di continuare a operare legalmente sul suolo americano, rispettando le leggi imposte dal governo per la sicurezza nazionale.

I dettagli dell’accordo TikTok: chi comanda ora?

La nuova struttura societaria è stata pensata per soddisfare le rigide richieste del “Protecting Americans From Foreign Adversary Controlled Applications Act” del 2024, che imponeva a ByteDance (la società madre cinese) di vendere o chiudere.

Ecco come sarà divisa la proprietà:

• La nuova società: Nasce la “TikTok USDS Joint Venture LLC”, che includerà Oracle, Silver Lake e MGX. Questa entità possederà il 45% di TikTok.
• ByteDance: La compagnia cinese manterrà una quota vicina al 20%.
• Altri Investitori: Le azioni rimanenti resteranno in mano agli attuali investitori esistenti.

Sicurezza e algoritmi sotto controllo USA

Il cuore dell’accordo riguarda la gestione dei dati, il vero punto critico sollevato dal governo americano. Il gruppo statunitense avrà compiti molto specifici:

• Protezione Dati: Gestirà la protezione dei dati degli utenti USA e la moderazione dei contenuti.
• Algoritmo: L’algoritmo di raccomandazione verrà “riaddestrato” sui dati degli utenti statunitensi per garantire che il feed sia privo di manipolazioni esterne.
• Il Ruolo di Oracle: Il gigante tech avrà il compito di revisionare e convalidare la conformità ai termini di sicurezza nazionale.

Mentre la nuova Joint Venture opererà come entità indipendente per la sicurezza, le entità globali di TikTok continueranno a gestire l’interoperabilità del prodotto, l’e-commerce e la pubblicità.

Quando si chiude?

TikTok aveva rischiato grosso a gennaio, venendo brevemente bandita prima che un ordine esecutivo di Donald Trump concedesse una proroga. Dopo diverse estensioni per permettere la trattativa, l’accordo è ora destinato a entrare ufficialmente in vigore il 22 gennaio.

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